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giovedì 29 giugno, 2023

Tra anniversari e attese, grande successo del raduno nazionale rando

Parabiago Caput Mundi

Tra anniversari e attese, grande successo del raduno nazionale rando

È il meglio del cicloturismo italiano quello che si è ritrovato nello scorso fine settimana a ParabiagoCentinaia di randonneur provenienti da tutto il Paese, isole comprese, hanno onorato il Raduno nazionale ARI, un evento che si svolge ogni anno ma che stavolta ha acquisito ulteriore prestigio per due importantissime ricorrenze. Cent’anni fa, a Zurigo, Libero Ferrario, che proprio di Parabiago era originario, regalava all’Italia il primo titolo di campione del mondo di ciclismo su strada, il primo di una lunga storia che ci ha poi riservato tanti successi e tante gioie.

Il Raduno nazionale 2023 s’è svolto a due mesi esatti dalla partenza della Parigi-Brest-Parigi, la leggendaria ultracycling nata nel lontanissimo 1891 e che da decenni vede ormai una numerosa e qualificata partecipazione italiana. Anche per questo, nell’attesissimo happening di Parabiago, è stato allestito in anteprima lo stand di Casa Italia, che ad agosto, in terra transalpina, sarà un fondamentale punto di riferimento per tutti gli azzurri che si misureranno sull’interminabile percorso di 1.200 chilometri di quella che è ormai diventata l’Olimpiade del cicloturismo, non solo per la sua scadenza quadriennale ma anche e soprattutto per l’interesse che suscita in tutto il mondo e per il clima di fratellanza che la contraddistingue. 

ARI, sotto l’attenta regia del suo presidente, Mino Repossini, ha allestito il campo sportivo del Rugby Parabiago con un’ampia area espositiva e una tensostruttura all’interno della quale si sono svolte le fasi di accreditamento. Predisposta anche una sala riunioni per l’assemblea dei soci e un’area ristorante dove i partecipanti hanno potuto consumare il “pranzo del randagio”. In occasione del Raduno di quest’anno ha preso ufficialmente il via la nuova Nazionale Italiana, che durerà quattro anni esaurendo il suo ciclo in corrispondenza della prossima edizione della Parigi-Brest-Parigi. Si è così insediata la nuova capitana del team azzurro, la salernitana Pamela Cepparulo, che ha preso il posto del frontman uscente, il marchigiano Pino Leone. Presenti anche i campioni italiani Donato Agostini, Claudia Lavazza e Cristina Rulli. 

Sono state consegnate oltre 400 maglie azzurre ai membri della Nazionale, che in totale ne conta più di 500. La divisa ufficiale, realizzata da Bicycle Line, è stata rilasciata gratuitamente a tutti coloro che ne avevano diritto grazie alle manifestazioni portate a termine. Ogni randonneur ha poi potuto apporre la propria firma sul tabellone d’onore della Nazionale Italiana facendosi immortalare in una foto con la maglia iridata originale di Libero Ferrario. L’assemblea ha messo in evidenza i numeri in crescita del movimento randonneur italiano. Hanno preso parte alla riunione anche  Gianantonio Crisafulli, consigliere nazionale FCI, che ha portato i saluti del presidente  Cordiano Dagnoni, Luca Arrara, presidente del comitato provinciale FCI, e Fabrizio Scaramuzzi, consigliere nazionale ACSI.

Nel pomeriggio di sabato i randonneur si sono incolonnati davanti al  campo sportivo per poi sfilare in passerella lungo le strade del centro di Parabiago, scortati dalla polizia municipale fino a piazza Maggiolini, dove è stata scattata la foto ufficiale della Nazionale. Il momento è stato molto emozionante con il commento e la musica di Gianluca Caputo, speaker e animatore di tutta la kermesse. 

E’ arrivato poi finalmente il momento di pedalare. E’ scattato l’attesissimo brevetto con due percorsi a scelta, 600 e 400 chilometri, entrambi con il giro di boa in Svizzera. Il primo è stato un tributo a Libero Ferrario. I randonneurs hanno scalato in notturna il suggestivo Passo di San Gottardo (versante Val Tremola) e sono arrivati poi sino alle porte di Zurigo, la città nella quale nel 1923 Ferrario conquistò la maglia iridata dilettanti. Sulla via del ritorno hanno affrontato il Passo dello Spluga, prima di rientrare a Parabiago attraverso le sponde del Lago di Como. 

Il percorso da 400 chilometri era comune al 600 nella prima parte, mentre prevedeva il Passo del San Bernardino e lo Spluga nel tratto successivo. Il brevetto da 200 chilometri è partito invece nella mattinata di domenica. I randagi arrivati al traguardo, in molti casi stremati, hanno espresso parole di entusiasmo per quest’avventura straordinaria. Si sono purtroppo verificati diversi abbandoni, stante sia la difficoltà dei percorsi, sia la forte escursione termica tra il caldo asfissiante delle ore centrali del giorno e le temperature rigide della notte a oltre .2000 metri di quota.

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