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MASTER AUDAX GRAVEL
14 settembre 2025

ARI NON E' RESPONSABILE DELLE INFORMAZIONI PUBBLICATE SU QUESTA PAGINA, IL CUI CONTENUTO E' AUTONOMAMENTE GESTITO DALL'ORGANIZZATORE DELL'EVENTO.

Gravel Brenta Muson

Distanza

105 km

Dislivello

532 metri

Tempo massimo

8 ore

Dove

Pove Del Grappa (VI)

Contatti

3517427928
E-mail

Partenza

07:30 - 08:00

Omologazione

BOR/ARI

100 KM GRAVEL

Servizi

Iscrizioni

dal 01/08/25 al 12/09/25

Quota di iscrizione

Online: 30.00 €
Online Soci ARI: 27.00 €
Il giorno del brevetto: 40.00 €

NON si ACCETTANO ciclisti non tesserati
ISTRUZIONI PER ISCRIZIONI ONLINE

GRAVEL BRENTA MUSON - DOMENICA 14 SETTEMBRE 2025

Partenza alla francese dalle 07.30 alle 08.00

Quota iscrizione  dal 01-08-25 al 12-09-25 30€

Il sabato 13-09-25 e il giorno della manifestazione le iscrizioni potranno essere effettuate solamente nell'apposito gazebo situato presso la zona partenza, la quota iscrizione sarà di 40€

Le iscrizioni potranno essere fatte tramite il sito www.audaxitalia.it

Nota 01:  verrà allestita preso la zona di partenza una postazione di controllo iscrizione e con l'occa sione sarà consegnato ad ogni partecipante un pacco gara contenente prodotti locali non deperibili ed una borraccia Elite da 500 ml.

Già nella giornata di sabato 13 SETTEMBRE 2025 presso la zona partenza dalle ore 16.00 alle 18.00 sarà possibile ritirare il materiale ed effettuare il controllo della documentazione e dell'equipaggiamento.

Per chi avesse bisogno di un pernottamento presso il luogo della partenza abbiamo contattato i seguenti gestori :

 

1° Controllo Partenza km 00: Timbratura partenza + colazione "caffè _ brioches" a carico di questa ASD;

2° Controllo km 42 : Timbratura + sali minerali + frutta;

3° Controllo km 94 : Tenuta Terre Degli Ezzelini - Timbratura + cicchetti e prosecco a carico di questa ASD;

4° Controllo Arrivo km 105: Timbratura arrivo _ spogliatoi _ doccie_ pasta party.

Per informazioni www.facebook.com/montegrappabikeday.it, cel.393/4524541, www.audaxitalia.it

 

DESCRIZIONE PERCORSO

GRAVEL DAY 2025 – Dal Brenta al Muson Domenica 14 settembre 2025

La chiesa di San Vigilio e il campanile nella piazza di Pove del Grappa


Le caratteristiche salienti del comune di Pove del Grappa, sede della partenza e dell’arrivo della Gravel Day 2025, si possono ritrovare in questa foto. Il campanile e la chiesa di San Vigilio fatte con le pietre e i marmi delle cave del monte la Gusella che domina il paese e le piante di olivo che regalano un olio extravergine unico per caratteristiche e qualità.

La partenza della Gravel Day 2025 avverrà dal piazzale del municipio del Comune di Pove del Grappa (VI) in via Costantina. Appena usciti dal centro abitato di Pove si va in direzione nord sulla provinciale 74 per attraversare il fiume Brenta all’altezza della piccola zona industriale di Campese. Raggiuta l’omonima frazione di Bassano del Grappa passeremo vicini al piccolo ma importante monastero della Santa Croce, monumento nazionale, fondato nel 1124 dall’abate Ponzio di Cluny già rettore della più grande abbazia benedettina del medioevo che sorgeva appunto a Cluny in Francia.

Monastero della Santa Croce di Campese

Il fondatore di questa antico cenobio è stato il monaco Ponzio di Melgueil, già abate della più grande abbazia europea del medioevo che sorgeva in Borgogna nella città di Cluny. Quando se ne allontanò per motivi mai ben chiariti venne a Campese dove edificò nel 1124 questo piccolo convento anche con l’aiuto dei da Romano e di altri signori locali. Muore in circostanze misteriose a Roma nelle prigioni vaticane dopo avere tentato con la forza di rientrare nella grande abbazia francese.  

Si proseguirà ora verso su sulla SP 73 Campesana per poi deviare a sinistra lungo via Corte e ammirare la bellissima villa Angarano Bianchi Michiel opera del grande Andrea Palladio.

Il fronte sud con i porticati delle barchesse palladiane della villa Angarano Bianchi Michiel

Questa splendida villa nasce da un progetto dell’architetto Andrea Palladio concepito intorno al 1548 per il committente e amico conte Giacomo Angarano. Questi abitava in un’antica casa padronale che probabilmente preesisteva sul sedime di quello che ora è il corpo centrale del complesso monumentale. Per questo motivo i lavori, seguiti direttamente per qualche tempo dal grande architetto vicentino, iniziarono dalle barchesse. Quando si arrivò alla ristrutturazione dell’edificio antico i lavori si fermarono. La villa fu completata con l’aspetto attuale solo alla fine del 1600 da Domenico Margutti allievo di Baldassarre Longhena per volere dell’allora proprietaria Maria Molin in Gradenigo, dopo che Giacomo Angarano fu costretto a cederla molti anni prima per gravi motivi economici.   

 Dopo poco più di un chilometro raggiungeremo Bassano proprio all’imbocco del famoso Ponte Vecchio o degli Alpini interamente costruito in legno dallo stesso genio dell’architettura rinascimentale.

Il Ponte Vecchio sul fiume Brenta

Simbolo di Bassano del Grappa, il Ponte Vecchio, o Ponte degli Alpini, è sicuramente uno dei ponti più belli d’Italia e non solo. E’ stato disegnato nella sua forma attuale dall’architetto Andrea Palladio nel 1569, ma i documenti storici ci dicono che una struttura lignea coperta che attraversava il Brenta preesisteva già fin dal 1209. Soggetto più volte a distruzioni è sempre ricostruito per volontà dei bassanesi che considerano questo splendido balcone sul fiume e sulle montagne, la terza grande piazza della città.  

L’itinerario della Gravel Day prosegue ora verso la periferia ovest di Bassano per raggiungere il quartiere San Lazzaro passando davanti ai vecchi edifici, oramai purtroppo abbandonati, destinati prima a lebbrosario e poi a lazzaretto durante la peste del 1465. Siamo nel quartiere Prè toponimo che deriva dalle storiche prese d’acqua del Brenta e sede di interessanti manufatti idraulici: le antiche porte dell’acqua.   

 I manufatti idroelettrici del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta  

L’area di San Lazzaro di Bassano con gli impianti idraulici consortili e con le prese delle storiche rogge Morosina, Dolfina, Bernardi e Remondina che captavano le acque direttamente dal Brenta

Si prosegue su sterrati e nelle golene del fiume (ATTENZIONE!!! PASSAGGIO PERICOLOSO SU UN PRECARIO PONTICELLO IN LEGNO CHE SCAVALCA IL CANALE DI SCOLO DELLA ROGGIA ISACCHINA) sempre paralleli al Brenta fino ad attraversalo sul ponte di Cartigliano e portarsi sul versante destro. Questo è uno dei settori più belli del nostro itinerario lungo il grande fiume.

Il primo borgo che incontreremo, intorno al chilometro 23, è Friola già sede di un Ex cave ora divenute bacini d’acqua sorgiva Area golenale del fiume Brenta  originale mulino fortificato (castellaro) di proprietà di Ezzelino III°. Si prosegue ora nel parco fluviale del Brenta passando per argini, golene e grandi bacini d’acqua risultato dell’abbandono di vecchie cave di ghiaia. Qui la natura ha ripreso possesso di spazi un tempo fortemente degradati e che ora sono divenuti vere e proprie oasi avifaunistiche.

                                                Area golenale del fiume Brenta                                                                       Ex cave ora divenute bacini d’acqua sorgiva  

                                       

Dopo il chilometro 44 siamo ormai in vista di Piazzola sul Brenta che raggiungeremo velocemente entrando da ovest nella piazza difronte alla splendida e imponente villa Contarini Camerini, una delle più grandi tra le tante ville venete. Una sosta è d’obbligo per ammirare questo capolavoro dell’architettura barocca che pur conserva nel suo nucleo centrale e nelle logge della piazza l’impronta rinascimentale del “nostro” Andrea Palladio. 

Villa Contarini Camerini è una delle più grandi ville venete. Nata per volontà del nobile veneziano Paolo Contarini e dei suoi fratelli nel 1546 su un preesistenze fortilizio medioevale, vede una originaria progettazione palladiana poi ampiamente modificata nei successivi interventi in stile barocco protrattisi fino al 1676. Il risultato rimane comunque di grande impatto visivo e architettonico per un complesso monumentale che caratterizza l’intero centro cittadino di Piazzola sul Brenta.

Ci lasceremo alle spalle la villa e la città per dirigerci verso sud fino ad incrociare la ciclabile dell’Ostiglia che ci porterà in circa 12 chilometri a Camposampiero.

L’originale ponte sul fiume Brenta della ciclabile dell’Ostiglia

La ciclabile dell’Ostiglia era la sede di una vecchia ferrovia che partiva da Ostiglia appunto in provincia di Mantova e arrivava a Treviso. Realizzata per tratte funzionali tra gli anni Venti del secolo scorso e il 1941 i lavori subirono molti ritardi a cui si sommò anche il secondo conflitto mondiale. Fu dismessa definitivamente tra il 1965 e 1967 per motivi economici. Recuperata in buona parte in questi ultimi anni ad una funzione turistico ricreativa è divenuta in poco tempo una delle più belle e frequentate piste ciclabili italiane. 

A Camposampiero bisogna fare un po' di attenzione nell’attraversamento del sottopasso ciclabile della ferrovia, correre paralleli alla via Fabris fino a scavalcarla in corrispondenza del sottopasso automobilistico. Poco più avanti troveremo via Morosini e potremo intercettare il percorso ciclabile del Muson dei Sassi. Siamo circa al chilometro 58 della nostra gravel.  

La ciclabile sull’argine destro del Muson dei Sassi   

  

Il Muson dei Sassi è il risultato della formidabile opera dell’ingegneria idraulica della Serenissima. Nel 1612 la Repubblica veneziana separa le acque basse di origine risorgiva del Muson Vecchio da quelle alte e torbide del torrente che nasce nelle colline trevigiane e che sfociava nella laguna per creare, con un canale  artificiale rettilineo che  inizia all’altezza di Castelfranco, il Muson dei Sassi  che confluisce nel Brenta all’altezza di Pontevigodarzere nel padovano. 

Per circa dieci chilometri pedaleremo sull’argine destro del torrente Muson fino a raggiungere la città murata di Castelfranco, patria del sommo pittore Giorgione.  

Le mura di Castelfranco e il ponte di accesso a porta Vicenza  

Castelfranco è una delle sei città murate che formano l’esagono magico del veneto pedemontano. Fondata alla fine del XII° secolo dal comune di Treviso per proteggere i suoi confini dalle mire dei padovani. Patria del grande e per certi versi misterioso pittore rinascimentale: il Giorgione, ne custodisce ancor oggi la casa natale.  

Una volta attraversato il settore occidentale della città e sottopassata la grande rotonda della Circonvallazione Ovest, la traccia ci porterà sui Sentieri degli Ezzelini proprio all’altezza della villa Dolfin storica sede dell’istituto alberghiero di Villarazzo.  

Un settore del Sentiero degli Ezzelini nei pressi di Loria  

L’intero itinerario ciclopedonale dei Sentieri degli Ezzelini si sviluppa in gran parte sugli argini del Muson e del Lastego per circa 40 chilometri. Il lungo e suggestivo percorso che unisce idealmente Padova (seguendo il Sentiero di Sant’Antonio) e il Monte Grappa passando per Asolo, è un continuo susseguirsi di scoperte ambientali, paesaggistiche, storiche e architettoniche.  Dal ponte romano e dal maglio di Pagnano d’Asolo al Parco naturale del Muson, dai prati umidi di Godego alla chiesetta paleocristiana di San Pietro, e poi passare per la città murata di Castelfranco e proseguire sugli argini del Muson dei Sassi, straordinaria opera dell’ingegno idraulico della Serenissima.    

Questo tratto del percorso di ritorno lungo il sentiero degli Ezzelini è tra i più interessanti dell’intero tragitto perché attraversa un settore paesaggisticamente suggestivo della campagna trevigiana fatta di alberate, rogge e prati. Due sono le peculiarità da segnalare, una ambientale e una architettonica: i prati umidi della località Ai Prai e la chiesetta paleocristiana di San Pietro entrambi a Castello di Godego.     

                                        Chiesetta di San Pietro                                                                                                                I Prai di Godego    

                                      

 

Una volta giunti a Spineda e usciti dalla ciclabile dei Sentieri degli Ezzelini (siamo circa al chilometro 79 della nostra pedalata), prenderemo a destra via XII Aprile per poi imboccare in direzione nord la via Rosina. Dopo aver sottopassato l’autostrada Pedemontana Veneta proseguiremo sulla sinistra in leggera salita su via Maglio, fino a riprendere la ciclabile degli Ezzelini presso all’incrocio di via Lauro. Si arriverà così ad un altro incrocio quello trafficato della SP248 (ATTENZIONE!!! INCROCIO PERICOLOSO SU STRADA MOLTO FREQUENTATA), dopo essere passati per via Muson e via Cà Falier in vista ormai della bella Rocca d’Asolo. Sempre pedalando verso nord sui Sentieri degli Ezzelini arriveremo al ponte romano di Pagnano. Si prosegue ora in salita per circa 500 metri sulla SP6 fino a imboccare a sinistra via Calò e raggiungere lo sterrato di via Malcanton. Una volta arrivati a Fonte Alto e attraversate le provinciali 20 e 157 prenderemo via Menegoni fino al B&B la Fabbrica delle Idee. Qui giriamo decisamente verso sud sulla presa Caracucca per raggiungere la Tenuta Terre di Ezzelino dove è previsto un piacevole aperitivo a base di Prosecco e stuzzichini.   

In primo piano la tenuta Terre degli Ezzelini ultimo posto di ristoro della lunga pedalata tra il Brenta e il Muson  

Siamo circa al chilometro 94 del nostro percorso tra la Montoria, collina dove sorge la villa già residenza della poetessa e scrittrice Fraya Stark, e il colle San Nicolò dove sorgeva un antico maniero medioevale.  Dopo la sosta proseguiremo su tratturi sterrati in direzione del monte Grappa per raggiungere infine l’antichissima strada della Piovega, via di probabile origine paleoveneta.

L’antichissima via Piovega 

La strada della Piovega conosciuta anche come strada Asolana e del Tajo è una antichissima via, forse di origine preromana, che collegava Bassano e Asolo. È leggermente infossata perché doveva garantire nel medioevo oltre che il transito di persone e mezzi anche lo scolo delle acque meteoriche. La strada divide il I° quartiere della podesteria di Asolo, istituita nel 1339 dalla Serenissima, dal II° quartiere. Ad ogni valletta chiamate “canal” la via scende sul fondo dello stesso a mo’ di guado per poi risalire e proseguire nel suo percorso da ovest verso est.   

Pedalando su questo sterrato verso occidente per circa quattro chilometri e fiancheggiando il Palazzo Dalmareta e l’Oasi di San Daniele, arriveremo al borgo di San Pierin.  

                                                     Palazzo Dalmareta                                                                                                            Oasi di San Daniele   

                                

Dopo un breve tratto sulla SP94 prenderemo a sinistra via Cà Ose che ci porterà al piccolo valico tra il colle della Rocca di Semonzo e il vecchio borgo della Corte. Siamo ormai a Romano d’Ezzelino e il sospirato arrivo a Pove del Grappa sarà presto realizzato pedalando per pochi chilometri lungo la SP74.  

Gli impianti sportivi e la piazza del municipio di Pove del Grappa  

Vicino al Municipio di Pove del Grappa (via Costantina) e alla piazzetta con la fontana e i giochi d’acqua, si trovano gli impianti sportivi. In questi spazi sarà organizzata la partenza e l’arrivo della Gravel Day 2025. 

Testi e foto di Valter Battaglia

 

 

    

 

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